Event Boccaccio

BOCCACCIO EVENT CACHE 2006
by Vericol


Bellissima giornata, Giove Pluvio fortunatamente ci ha risparmiati. Esprimo alcune considerazioni. Come spesso si dice: ho una notizia buona e una cattiva, quale volete prima? In genere si chiede prima quella cattiva, e allora ve la esprimo: SIAMO SEMPRE TROPPO POCHI! Dinolampa Nice e Bice hanno preparato un'accoglienza grandiosa: un luogo bellissimo dove si poteva stare in santa pace e giocare (arco e frecce per provare il tiro con l'arco per tutti), il cibo preparato poteva sfamare tre events, c'è stato un gioco a premi, c'erano pins con il logo del geocaching preparati da Marcello (Dinolampa) per tutti gli intervenuti, altri ne sono avanzati in attesa di chi purtroppo non si è visto. Quella buona: c'è un "nocciolo duro" abbastanza consistente di geocachers che amano ritrovarsi sia negli events che al fuori degli events, persone che hanno ormai stretto legami di sincera amicizia che vanno al di là delle salsicce (sempre apprezzate comunque!), e che nel senso del trovarsi e ritrovarsi amano l'affabulazione che parte dai cache e giunge a coinvolgere la vita e il sentire di ciascuno di noi. C'erano facce nuove: Sampisa (Samuele + Norma) kdv (Katja) dall'Olanda, neofita, che ha già trovato 2 caches anche senza GPS (grande!) ed è venuta all'event proprio per saperne di più ed infine anche il Suzuki Team (qxt2004) giunto con una delegazione. Mi chiederete chi erano gli altri, beh, a parte il vericol team + bluemarlin c'erano i Kingfisher Team con la cucciolotta appena nata (4 settimane, bellissima e tenerissima) i 4 moschettieri del G.E. Nicogiorgi, I5fzi/Fabriziaccio con Sonia, i trelupi (com'è cresciuta la lupacchiotta!), Leo99 (Marco e Paoletta) Nicco e compagna, è arrivata una telefonata da Paolo (Pensionato) di partecipazione morale e naturalmente Marcello Antonella e Lisa (Dinolampa Nice & Bice) con un'organizzazione perfetta. Questo event è appena finito e già si sente la nostalgia, già ci si dà appuntamento per Settembre per un altro event, e voi, che non siete venuti, che aspettate ad unirvi ad una compagnia sincera, carina ed affabile come questa?

Adesso, ad alcuni giorni di distanza, provo a fare alcune considerazioni pià “a freddo” e quindi più ragionate. Non so se vi ricordate quello che avevo espresso dopo i primi due event: avevo paragonato il primo alle elementari ed il secondo alle medie, augurandoci di arrivare alla laurea, sulle ali dell'entusiasmo. Bene bisogna onestamente dire che sul “percorso didattico” c’è stata una battuta d’arresto. Non è una bocciatura, diciamo che il geocaching è stato rimandato a Settembre, nel senso che si puà rimediare. Vediamo però di andare più in fondo alle cose, esprimo qui di seguito la mia opinione che, essendo personale, esprime il mio punto di vista che non è detto che sia condiviso, anzi non sarebbe male scambiarci due opinioni sulla mailing list (che mi sembra languente).

Primo punto: cosa è per noi il geocaching? Personalmente l’ho sempre visto come un affascinante connubio di più elementi: primo di tutti l’incognita: andare alla ricerca di qualcosa che non si conosce, la sfida, il mistero, la gioia che rappresenta per il bambino che è in tutti noi (reminescenze pascoliane) trovare un tesoro, abbinato all’emozione di chi nasconde, che vuole far condividere ad altri l’emozione di un luogo bello, affascinante oppure un gioco una sfida a risolvere un piccolo puzzle. Come ebbi già a dire nel mio precedente resoconto, i cache contengono un po’ di noi, sono l’espressione del nostro animo, e ci fa piacere se che le trova condivide il nostro sentire o ci manda anche un semplice grazie.

Tuttavia questa attività non decolla, e non mi riferisco solo alla bassa partecipazione all’event, badate bene, guardate al numero di caches nascosti e trovati e al numero di geocachers; a parte un “nocciolo duro” che può grosso modo essere identificato con i partecipanti storici dell’ultimo event, più aggiungerei quelli che sono prossimi o hanno raggiunto il centinaio di rinvenimenti, gli altri geocachers sono: o partecipanti discontinui, anche se sempre attenti e frequentano il sito, o saltuari che di tanto in tanto si rifanno vivi; poi ci sono molti che hanno abbandonato che bilanciano più o meno i neofiti, tra i quali si registrano anche molti “abbandoni”. Certo, è necessario un GPS e il GPS costa, ma al giorno d’oggi lo trovi anche al supermarket a prezzi più che accessibili. Se poi facciamo un confronto con altri paesi, tanto per dirne uno: la Slovacchia, che ha il 10% della popolazione dell’Italia, ha nascosto 50% dei caches che abbiamo nascosto noi (368 contro 721). E’ questione di educazione ad una vita sana? Preferiamo stare davanti alla TV che andare fuori con amici, con la famiglia a divertirci? E badate bene non voglio dire che bisogna diventare fanatici e farsi "prendere" a certi livelli che ci sono negli USA dove per qualcuno cercare caches è diventata quasi una droga. C’era una tizia della California (non mi ricordo di dove) che si lamentava perchè nel posto dove abita lei ci sono così tante caches che il luogo è arrivato alla saturazione e non c’è più un posto per metterne una! (venga da noi!) e profetizzava perciò la fine del geocaching. E’ una questione etnico-culturale? I popoli anglosassoni-germanici amano di più questo lifestyle di noi latini? La Francia e la Spagna non sono ancora arrivate a 1000 caches. In Spagna, anche se ne hanno messe circa 200 più di noi hanno problemi simili: recentemente hanno fatto il primo CITO (Cache-in Trash-Out, noi chissà quando lo faremo) in Catalogna, ebbene sono andati 4 gatti e c’è stato un rincrescimento unanime. Oppure siamo aridi, niente più ci emoziona, ci accaloriamo solo per una squadra di calcio? (bella roba, sì). O siamo superbi, abbiamo cose più importanti da fare che queste bischerate da ragazzini, suvvia un po’ di dignità.

Siamo tutti presi dal “logorio della vita moderna” come diceva uno spot di qualche anno fa? Intendiamoci, certo, ciascuno di noi ha i suoi problemi, anche grossi, e il tempo è sempre più poco, però credetemi, alle volte fa bene lasciare per qualche ora le cose dietro le spalle e lasciarsi andare con leggerezza con la famiglia, gli amici, anzi una delle cose positive che ho intravisto subito nel geocaching era la possibilità di conoscere nuova gente e di stringere nuove amicizie. Difatti con alcuni siamo diventati amici e ogni tanto ci sentiamo e andiamo insieme a fare caches (o a fare delle mangiate, pensiamo anche al corpo..), ma il numero potrebbe (e dovrebbe) aumentare.

Io ho gettato il sasso, amici, fatemi sentire la vostra voce.
In amicizia,
Giovanni aka vericol